The Wake è il nome di questa nuova band formata da due soli musicisti, uno rumeno e l’altro tedesco, celati dietro gli pseudonimi V e XII. Indipendentemente da chi siano effettivamente i due, appare subito evidente che si tratta di elementi sicuramente esperti e comunque a proprio agio con la materia: infatti il black metal offerto in questo esordio intitolato Earth’s Necropolis è connotato da un grande equilibrio tra furia ritmica e melodia, il che rende ogni traccia meritevole di ascolto. A livello stilistico ci si trova comunque in lidi tipicamente scandinavi, in quanto non sembrano prevalere in maniera netta le componenti tipiche né della consolidata scena tedesca né di quella emergente rumena. Il black dei The Wake ha un notevole impatto e non è scevro di una sua aura drammatica, grazie ad un bel lavoro chitarristico di XII, che delinea armonicamente il sound a cui fa da contraltare lo screaming di V, la cui provenienza dalla band hardcore di Costanza Protest Urban si evince non solo nello stile vocale ma anche da alcune sfuriate tipiche (Lost Painting), anche se di fatto il lato compositivo è appannaggio del chitarrista/bassista di nazionalità tedesca, facente parte peraltro di una band di buona notorietà come i Night In Gales. Indubbiamente, il gusto melodico che è un tratto dominante della band madre è stato ampiamente trasferito ai The Wake, associandolo con naturalezza e sapienza alla componente black e portando a risultati di un certo spessore, rappresentati da brani azzeccati e trascinanti come Ship Of Hope, Earth’s Necropolis e la magnifica Trial Against Humanity, con gli ultimi due rinforzati dalle ospitate vocali di Michael Pilat e Costin Chioreanu, rinomato grafico oltre che leader degli ottimi Bloodway. In definitiva, Earth’s Necropolis è un altro album da non perdere per chi desidera ascoltare sonorità riconducibili ai primi Dissection e successiva genia svedese, il tutto reso peraltro con un gusto piuttosto personale.
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